Parità di genere: la certificazione UNI PdR 125
La certificazione UNI PdR 125 mira a incoraggiare politiche aziendali che promuovano la parità di genere e l’empowerment femminile. Così facendo facilitano l’accesso delle donne al mercato del lavoro e migliorando l’equilibrio tra vita lavorativa e privata. Questo articolo offre una guida su come ottenere la certificazione e i benefici che essa comporta.
Il contesto attuale della parità di genere
In base al Global Gender Gap Index, che valuta il divario di genere in 146 nazioni, l’Italia si trova al 63° posto, un dato preoccupante. Gli economisti sostengono che l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro è non solo necessaria, ma anche vantaggiosa. Colmare il divario di genere potrebbe difatti generare un impatto economico annuo di circa 11,2 trilioni di dollari nei Paesi del G20, equivalenti al 14% del PIL. Diversi studi confermano che l’equità di genere non è solo eticamente corretta, ma anche economicamente conveniente. Quando la parità di genere viene realmente praticata, si verificano significativi cambiamenti: più donne impiegate, più donne in ruoli di leadership, e più donne in settori cruciali per la crescita economica. Questo che arricchisce le aziende con una diversità di visione e approccio, essenziale per affrontare le sfide attuali.
La certificazione UNI PdR 125
In Italia, la certificazione UNI PdR 125 rappresenta uno strumento chiave per ridurre il divario di genere. Questa certificazione supporta le imprese nell’adozione di politiche adeguate, migliorando la crescita professionale delle donne e riducendo le disuguaglianze in tutte le aree critiche. La UNI PdR 125 fornisce le linee guida per un sistema di gestione della parità di genere efficace e offre alle organizzazioni gli strumenti necessari per promuovere l’uguaglianza di genere.
Dettagli sulla certificazione UNI PdR 125
La certificazione della parità di genere è un’iniziativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), gestita dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Questo sistema, introdotto dal PNRR e regolato dalla legge n. 162 del 2021 (legge Gribaudo) e dalla legge n. 234 del 2021 (legge di Bilancio 2022), punta a promuovere una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro, migliorando la qualità del lavoro femminile e riducendo il divario retributivo di genere. I finanziamenti del PNRR supportano le PMI e le microimprese nei costi di certificazione, contribuendo alla trasparenza dei processi lavorativi e aumentando le opportunità di crescita aziendale.
Finalità della certificazione
Il sistema di certificazione UNI PdR 125 è progettato per promuovere l’adozione di politiche aziendali favorevoli alla parità di genere e all’empowerment femminile. Questo sistema incentiva le imprese attraverso meccanismi di premialità, come previsto dall’art. 5, comma 2, della legge 5 novembre 2021 n. 162. Le aziende certificate possono beneficiare di esoneri contributivi e punteggi premiali per progetti finanziati con fondi europei, nazionali e regionali. Inoltre, il decreto legge 30 aprile 2022, n. 36, ha introdotto agevolazioni per le aziende certificate nelle procedure di gara pubbliche.
Ottenere la certificazione
Le imprese possono richiedere la certificazione su base volontaria tramite organismi accreditati presso Accredia, operando in conformità alla prassi UNI/PdR 125:2022. Questa prassi definisce criteri e indicatori di performance (KPI) relativi a sei aree di valutazione:
- cultura e strategia, governance,
- processi delle risorse umane,
- opportunità di crescita e inclusione,
- equità retributiva,
- tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Per ottenere la certificazione, le aziende devono raggiungere un punteggio minimo del 60% su un totale di 100, con la certificazione valida per tre anni e soggetta a monitoraggio annuale. Le aziende devono implementare un sistema di gestione per la parità di genere conforme alla linea guida UNI/PdR 125:2022. Questo processo è fondamentale per la crescita economica e sociale del Paese, offrendo alle imprese l’opportunità di adottare misure concrete per ridurre il divario di genere.